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Nonostante tutto l'anima resiste!

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La collera prese il sopravvento; s’inferocì lo sguardo del vasto dio che in un lampo cambiò portamento gettando tutto nel truce silenzio. - Il tuo desiderio è pura follia! - si rivolse all’Anima tremante. - L’impertinenza tua è cruda pazzia che risponde ad un cuore fiammante. Frena la tua voglia con disciplina e attacca le briglie alla tua lingua oppure ti ricaccio in cantina e là il buio sarà la fine tua. - - Oh, tu potrai negare a me la luce, ma, ti dico: La bocca non si cuce! - Dal libro

Sii ora e mai più!

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Così è ed è sempre stato! Risuona nelle nostre orecchie dalla notte dei tempi a castrare l’ingegno e pertanto ripetiamo ogni giorno la stessa piaga d’una vita recisa. Politicamente corretto. Moralmente adatto. Magistralmente diretto. Sufficientemente inquadrato. Emotivamente morigerato. Divinamente castrato. Ma la vita chiede altro per festeggiare sé stessa. Non è vita se cede il passo all’idea preconfezionata che così è ed è sempre stato ! Dal libro

E' l'amore la sfida in un mondo raggelato!

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A suggello del loro amore or sbocciato e già adulto le loro mani si sfiorarono timide e trepidanti in cerca d’una vicinanza ben celata allo sguardo cinico di quel mondo raggelato sempre schiavo del sospetto. Ogni gesto d’ora innanzi ogni carezza assai furtiva ogni letizia rivolta all’altro furon pregne d’un attesa di saggiarlo quel nuovo amore in un sol corpo abbracciati. Dal libro

Posso salutare e posso non salutare!

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Mi fissa con aria di sfida. Io sprofondo in una tasca d’imbarazzo. Il passaggio è obbligato, le destinazioni ridotte all’osso, le mie abitudini salde come i puntelli all’epistilio. "Sono venuto a comprare sigarette. Come sempre." "Beh... almeno saluta quando passi." - brontola mugolando e mi guarda con sempre maggiore diffidenza. Sono colpevole. Ho peccato di ineducazione. Parafrasando mio cognato, disturbato e selvaggio, posso salutare e posso non salutare , la legge non disquisendo. tratto da Una pagina di ordinaria follia a Civita Lucana Marco Greco | vedi libro |

Attento è il solo cuore che ascolta!

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Tra le vie ingombrate di pattume  e la fede in acque miracolose una cittadina sul mare consumata dal tempo dimenticata dalle istituzioni si racconta tristemente.  È la storia del ciarlatano che millanta proprietà curative di un mare dal color sospetto. È l’altra storia della commissaria che con furbizia rivela e incanta un pò a destra, un pò a sinistra. È la storia ancora del caporale autoritario e intransigente  ridicolo allo stesso tempo  che in preda a una crisi d’identità vomita rabbia e dolore. Di storie ne racconta tante una cittadina nata gemma dal passato sì fiorente.  Attento è il solo cuore che l’ascolta. tratto da Sapri | Dell'indigeste cronache Sabina Greco | vedi libro |

E tu mi chiedi perchè piango?

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IV (ignorare fa male) Mi chiedi perché piango? Mi fa male quando non mi vedi. Mi fa male quando non mi tocchi. Mi fa male quando non mi baci. Mi fa male quando non mi parli. Mi fa male quando non mi guardi. E mi chiedi perché piango! tratto da Di Fuoco e Megalito Marco Greco | vedi libro |

Non v'è alcun guadagno a chiamarsi fuori!

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In un luogo e in un tempo questo mondo e l’ora presente in cui la guerra è ancora sovrana e il sangue sempre scorre mi si insegna che il dialogo mai è atto ora dovuto. Ma a chiamarsi fuori non vi è guadagno. D’altronde siamo tutti dentro, l’accaduto, e incollato il deretano al solo scanno a me votato, quello ingrato: della vittima, della donna, della molestata, dell’aggredita, dell’ignorata , apprestato nell’isolamento, quello stesso mi concede, almeno lui, di vedere già le ombre di un agire creduto acconcio. tratto da La violenza dentro | Lettere a Dafne Metilde S | vedi libro |

Non v’è grandezza ne coraggio nel gergo dell’aggressore!

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Qualsivoglia sia il campo, mia fidata, nella nostra società siamo spesso esposti a un gergo dell’aggressore . Le parole feriscono e ripetere le loro distorsioni minaccia di leggere il corpo, di una donna ancora e oltre, come se fosse una proprietà, un oggetto su cui campare un diritto, solo e sempre a violare. L’offesa della molestia e dell’abuso è ad accendersi pure senza l’impiego di una forza bruta. Più della violenza spesso mezzo di violazione sono l’intimidazione sottile, le astute tecniche psicologiche, le strategie emotivamente coercitive a rivelarsi più efficaci nel rendere docile il corpo da soggiogare. Lo annunciai già a suo tempo in quell’altra sede … non è celeste la mente che ordisce  il governo indiscusso di un Altro assoggettato. tratto da La violenza dentro | Lettere a Dafne Metilde S | vedi libro |

Di una mente avara e il suo supplizio!

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Contrariamente a Euripide e le sue Baccanti l’ebbro invasato irrompe sulla scena dimenandosi convulsamente, come in preda a un’energia rabbiosa: ha covato odii, rancori, insane passioni sotto la cenere per un lungo tratto di esistenza, ha allevato senza mai stancarsi insoddisfazioni e scontenti come una serpe scaldata in petto in una sera d’inverno. Celebra l’amaro arcano della sua condizione fissata blandendo i confini ristretti di una mente avara: il suo supplizio è quando scopre di non potere tutto. tratto da Una pagina di ordinaria follia a Civita Lucana Marco Greco | vedi libro |